SOLAIR & IDROCLIMA
di
PORTO MARIO
C.da S.Lucia, 6 San Lucido (CS)
http://www.solaireidroclima.it/
cell. 349 6457371
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CHI SIAMO
Solair & Idroclima è specializzata nella promozione e nello sviluppo del risparmio energetico e delle energie alternative, più specificatamente del solare termico. E' un'azienda dinamica e affermata che vanta la progettazione e realizzazione di impianti sia di piccole che di grandi dimensioni.
E' un'azienda capace di rispondere sia alle esigenze dei piccoli consumatori che delle grandi strutture industriali e turistiche.
Solair & Idroclima fornisce ed installa le seguenti tipologie di impianti:
- Sistemi solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) e per il riscaldamento ambienti;
- Impianti di climatizzazione;
- Impianti di riscaldamento;
- Impianti idrici;
- Impianti gas.
I servizi offerti
Solair & Idroclima offre una rete di servizi ad hoc per le famiglie, aziende ed enti pubblici garantendo una assistenza completa e continua nel tempo:
- Studi di fattibilità (servizio gratuito);
- Progettazione;
- Consulenza su Risparmio Energetico per privati e Pubbliche Amministrazioni;
- Interventi di Risparmio Energetico attraverso FTT (Finanziamento Tramite Terzi).
Tra i servizi cardine offerti da Solair & Idroclima, vista l'attuale politica di defiscalizzazione ed incentivazione dell'utilizzo dell'energia solare, particolare rilievo assume l'istruttoria delle pratiche per l'ottenimento degli incentivi previsti per la realizzazione degli impianti solari termici.
Solair & Idroclima progetta e realizza soluzioni di solare termico per ogni tipologia di soggetti: privati, condomini, aziende e Pubbliche Amministrazioni.
Ogni progetto sviluppato da Solair & Idroclima soddisfa i requisiti necessari per accedere alle formule di incentivazione e finanziamento previste dalle normative vigenti.
Perchè scegliere il solare termico
Un sistema solare termico permette di produrre acqua calda per le diverse esigenze di privati e imprese, con un notevole risparmio in termini economici:
- fino all'80% per acqua calda sanitaria;
- fino al 30% per riscaldamento ambienti.
Il restante fabbisogno di energia termica non fornito dal sistema solare è prodotto da una caldaia collegata all'impianto.
La tecnologia usata è a basso costo, sperimentata, matura, affidabile e duratura. Si abbattono i costi di produzione nel modo finanziariamente più vantaggioso, contribuendo a creare un ambiente più pulito per noi e per i nostri figli.
Per favorire lo sviluppo del risparmio energetico e per un uso più razionale dell'energia, la Finanziaria 2008, a conferma della precedente, offre la possibilità di usufruire di una detrazione di imposta del 55% in 3 anni per l'installazione di pannelli solari.
Produrre energia rispettando l'ambiente
Un impianto solare rappresenta una testimonianza di sensibilità ambientale, oltre che la soluzione ideale per soddisfare l'esigenza di privati e imprese di ridurre la spesa energetica complessiva.
La tecnologia solare produce energia elettrica e termica nel pieno rispetto dell'ambiente, poichè utilizza come fonte primaria la luce del sole.
Come funziona un sistema solare termico
Il collettore solare converte in calore la luce che penetra al suo interno attraverso la copertura trasparente. Una piastra metallica, denominata piastra captante, assorbe i raggi solari incidenti e li converte in calore.
Tale piastra trasferisce il calore assorbito ad un sistema di canali contenenti un fluido termovettore che assorbe il calore e, ad esempio, lo trasferisce attraverso uno scambiatore di calore ad un secondo fluido contenuto in un serbatoio di accumulo. Dopo aver ceduto il calore, il fluido termovettore raffreddato ritorna al collettore attraverso il circuito idraulico di ritorno, mentre l'acqua ad uso sanitario, una volta riscaldata, si dispone negli strati più alti del serbatoio di accumulo.
Nella maggior parte dei sistemi solari termici, il fluido termovettore è costituito da una miscela antigelo di acqua e glicole che viene fatta circolare in un circuito chiuso. Tale sistema, nel quale il circuito solare è separato dal circuito dell'acqua potabile, viene denominato sistema a circuito chiuso.
I serbatoi di accumulo di calore
Come è noto la fonte solare è aleatoria e discontinua pertanto, accade frequentemente che produzione e richiesta di energia non siano in fase. Nel caso dei sistemi solari termici è necessario dunque prevedere un sistema di accumulo per immagazzinare il calore e renderlo disponibile quando serve. L'ideale sarebbe poter conservare il calore prodotto in esubero durante l'estate per Utilizzarlo in inverno (accumulo stagionale). A tutt'oggi i sistemi di accumulo più adottati sono, tuttavia, quelli che consentono di immagazzinare il calore in modo efficiente per 1 o 2 giorni.
La figura illustra un serbatoio di accumulo per sistemi solari, di tipo standard. In questo dispositivo di accumulo sono generalmente presenti due scambiatori di calore: lo scambiatore solare, che consente lo scambio termico tra il fluido termovettore che circola nel circuito solare e il fluido nel serbatoio, e lo scambiatore supplementare per il trasferimento di calore dal sistema di riscaldamento integrativo (ad es. una caldaia) al fluido accumulato nel serbatoio. Nella zona bassa dell'accumulo viene inoltre realizzato un collegamento alla rete idrica per l'approvvigionamento di acqua fredda. La pressione operativa nei serbatoi pressurizzati è di 4-6 bar. Per la scelta del volume del serbatoio di accumulo si considerano 50-100 litri per m^2 di superficie di collettore piano. Serbatoi di accumulo molto grandi possono contenere maggiori quantità di energia, tuttavia questa scelta comporta anche maggiori dispersioni termiche ed elevate frequenze di accensione del sistema di riscaldamento integrativo, dato che per riscaldare grandi quantità di acqua è richiesto un maggiore apporto di energia.
Per quanto riguarda i serbatoi di accumulo per l'acqua sanitaria è bene tenere in considerazione il problema delle incrostazioni calcaree che potrebbero formarsi ad elevate temperature in corrispondenza dello scambiatore: per questa ragione, nei sistemi solari utilizzati nelle abitazioni temperatura nel serbatoio non dovrebbe mai superare i 60°C.
Il circuito solare
Il circuito del sistema solare è composto dai seguenti elementi:
- le tubazioni che collegano i collettori solari al serbatoio d'accumulo;
- il fluido termovettore che trasporta il calore dal collettore al serbatoio (sistemi indiretti);
- la pompa di circolazione (a esclusione dei sistemi a circolazione naturale);
- lo scambiatore di calore del circuito solare, che trasferisce il calore all'acqua contenuta nel serbatoio d'accumulo;
- gli accessori per la regolazione idraulica;
- le apparecchiature di sicurezza: il vaso di espansione e la valvola di sicurezza, che proteggono il sistema da danni causati dall'espansione del fluido o da pressioni eccessive.
Le tubazioni
Il materiale più usato per le condutture del circuito è il rame, con cui si realizzano sia tubi rigidi lunghi fino a 5 m, sia tubi flessibili di diametro fino a 22 mm lunghi 25 o 50 m; per sistemi di grossa taglia, invece, vengono anche utilizzati tubi di acciaio. Nel caso di sistemi auto-assemblati vengono utilizzati tubi corrugati flessibili in acciaio inossidabile (collegamenti con tubi senza saldatura). Si sconsiglia, infine, il trattamento di tubi zincati destinati al contatto con il liquido antigelo per evitare fenomeni di corrosione.
Il fluido termovettore
Il fluido termovettore trasporta il calore generato dal collettore al serbatoio d'accumulo. L'acqua è il fluido più adatto a tale scopo poiché presenta elevata capacità termica, bassa viscosità, non è combustibile, non è tossica ed è a basso costo. Nei collettori solari, però, possono verificarsi temperature di lavoro ben al di sotto di 0°C e ben al di sopra dei 100°C e l'acqua potrebbe dare problemi di gelo ed evaporazione. A tal proposito tramite l'aggiunta di un additivo, il glicole propilenico che è attualmente il più utilizzato poiché atossico, per una quantità pari al 40% del fluido, la temperatura di congelamento scende a -23°C e quella di ebollizione sale a 150°C e oltre, secondo la pressione.
Pompe di circolazione
Nei sistemi solari a circolazione forzata il consumo di elettricità per le pompe dovrebbe essere ridotto al minimo, in primo luogo evitando il sovradimensionamento delle pompe stesse. Sono disponibili diverse pompe ottimizzate per le portate tipiche dei circuiti solari. Per il dimensionamento delle pompe di circolazione nei sistemi solari di ridotte dimensioni (mono-bifamiliari), non sono necessarie valutazioni dettagliate delle perdite di carico del circuito solare: in questo caso le pompe di circolazione proposte dai produttori di "pacchetti" di sistemi solari completi dispongono generalmente di tre o quattro settaggi di potenza che consentono di variare il flusso del fluido termovettore.
Scambiatore di calore
Per trasferire il calore prodotto dal sistema solare all'acqua calda per uso domestico, è necessario uno scambiatore di calore(sistemi a circuito chiuso). Si possono distinguere scambiatori di calore a immersione ed esterni. Sono disponibili due versioni di scambiatori a immersione: gli scambiatori tubolari alettati e quelli tubolari lisci. Lo scambiatore di calore tubolare licio presenta una potenzialità di scambio termico per metro quadrato di superficie di contatto maggiore rispetto a quello alettato ma, a parità di calore scambiato, quello alettato, data la maggior superficie di scambio specifica (per metro lineare di tubo), richiede una lunghezza di tubazione inferiore.
I comuni scambiatori di calore esterni possono essere del tipo piano (o a piastre) o cilindrici (o a fasci tubieri). Gli scambiatori di calore esterni sono più costosi degli scambiatori a immersione ma, poiché presentano maggiore efficienza di scambio termico, sono preferibili per sistemi solari di grossa taglia.
Gli accessori per la regolazione idraulica e i dispositivi di sicurezza
Oltre alle convenzionali valvole di intercettazione, rubinetti di svuotamento ecc. comunemente adottati per la gestione e manutenzione dei circuiti idraulici sono di particolare importanza per i circuiti solari i Sistemi antiriflusso(arrestano la pompa in particolari condizioni), le valvole di sfiato (per espellere l'aria che si forma nel sistema durante il funzionamento), i flussometri (misurano la portata volumetrica del fluido che percorre la tubazione).
Per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza, vengono impiegate delle valvole di sicurezza (intervengono in caso di aumento di pressione nel sistema) e i vasi di espansione (assorbono le dilatazioni termiche del fluido termovettore dovute alle variazioni di temperatura durante il funzionamento del sistema) .
Sistemi a circolazione naturale
Una delle tipologie di impianto che si è maggiormente diffusa in Italia, specie per la semplicità di installazione e per il costo contenuto, è quella a circolazione naturale (anche detta "a termosifone"), nella quale il serbatoio di accumulo viene posto al di sopra del collettore stesso. All'interno del serbatoio è integrato lo scambiatore termico preposto alla trasmissione del calore dal fluido termovettore che scorre nel collettore, all'acqua di rete contenuta nel serbatoio.
In presenza di irraggiamento solare, la temperatura del fluido che attraversa le tubazioni interne al collettore aumenta progressivamente. La differenza di temperatura che si crea tra il fluido freddo in ingresso (contenuto nello scambiatore posto nella parte bassa del serbatoio) e quello più caldo (contenuto nella parte alta del collettore) genera un moto convettivo che, come noto, tende a portare in alto il fluido più caldo. Grazie alla posizione elevata del serbatoio, il fluido riscaldato nel collettore raggiunge autonomamente lo scambiatore, lasciando il posto nella serpentina al fluido più freddo che si scalderà a sua volta. Il calore acquisito dal fluido caldo nella serpentina viene ceduto all'acqua di rete presente nel serbatoio.
In pratica, la circolazione del fluido all'interno della serpentina non ha bisogno di impulsi esterni: si auto-regola fino al riscaldamento completo dell'acqua contenuta nel serbatoio di accumulo.
Sistemi a circolazione forzata
Il sistema presentato è stato ampiamente accettato per sistemi di dimensioni medio-piccole per climi continentali e per impianti di taglia medio-grandi per climi temperati. Si tratta di un sistema a circuito chiuso, in cui il posizionamento dei collettori è completamente svincolato da quello dei serbatoi e la circolazione del fluido termovettore è assicurata dalla presenza di una pompa (circolazione forzata). È un sistema senza dubbio più complesso, che garantisce, però, una serie di vantaggi molto rilevanti. In primo luogo, consente di collocare i serbatoi di accumulo all'interno dell'edificio solarizzato, ossia in posizione protetta dalle intemperie e dalle basse temperature raggiunte di notte, ed in posizione verticale, ossia in modo da favorire al massimo la stratificazione dell'acqua e migliorare il rendimento del sistema di accumulo. In secondo luogo, i sistemi a circolazione forzata ben si prestano alla cura dell'impatto visivo dell'impianto, consentendo una integrazione architettonica senza dubbio più agile ed efficace in molteplici condizioni.
Sistemi solari a circuito aperto
Quando il fluido termovettore del circuito solare (in questo caso acqua pura) entra direttamente nel serbatoio d'accumulo senza l'intermediazione dello scambiatore di calore il sistema prende il nome di sistemi diretto o sistema a circuito aperto.
Con tale configurazione il sistema solare è energeticamente più efficiente e meno costoso poiché non comporta la presenza dell'elemento "scambiatore". Tuttavia, l'utilizzo diretto dell'acqua del sistema solare ne preclude, ovviamente, l'integrazione con sostanze anticorrosive o antigelo, quindi comporta una maggior deperibilità del sistema e ne suggerisce l'adozione in climi caldi (o l'utilizzo limitato alla stagione estiva) in cui vi sia la certezza che non si verifichino temperature prossime allo zero.
Sistemi solari a circuito chiuso
Nei sistemi solari maggiormente diffusi, destinati alla produzione di acqua calda sanitaria, l'energia raccolta dall’assorbitore viene trasferita al fluido termovettore ( solitamente acqua additivata con sostanze anticorrosive e, in climi rigidi, con antigelo). Il fluido termovettore tramite un'apposita tubazione, raggiunge un serbatoio d'accumulo. Il calore del fluido termovettore viene trasferito all'acqua contenuta nel serbatoio d'accumulo attraverso uno scambiatore di calore. In genere nel serbatoio è presente anche un altro scambiatore di calore, in cui circola il fluido riscaldato dallo scaldaacqua convenzionale ausiliario (per garantire l’acqua calda anche in assenza di apporto termico da parte del circuito solare). Il fluido termovettore, raffreddato a seguito della cessione di calore, torna al collettore solare, attraverso una seconda tubazione, per essere nuovamente riscaldato. Nel serbatoio d'accumulo, l'acqua stratifica secondo temperatura/densi¬tà: l'acqua più calda (e quindi meno densa, più leggera) occupa la parte superiore (da dove lascia il serbatoio quando viene richiamata dall'apertura dei rubinetti della rete domestica) e quella più fredda (più densa, più pesante) occupa la parte inferiore, dove è posizionato l'ingresso dell'acqua proveniente dall'acquedotto. Il sistema descritto viene denominato "sistema indiretto" o "sistema a circuito chiuso", in quanto il fluido del circuito solare è separato da quello del circuito di utilizzo dell'utenza.